Palermo

Breve storia della città

Palermo, capoluogo di Regione per la Regione Sicilia, deve il suo nome al termine greco Panormus che significa “tutta porto”.

Le origini di Palermo risalgono al periodo compreso tra l’VIII e il VII secolo a.c., quando i Fenici colonizzarono la zona, in precedenza abitata da Sicani, Cretesi ed Elimi. Dopo essere stata a lungo contesa tra Roma e Cartagine nel corso delle I guerre puniche, la città di Paleopoli passò sotto il dominio di Roma (254 a.c.). In seguito ai numerosi attacchi da parte di varie popolazioni barbariche, la città passò all’Impero Bizantino, che la governò per circa 3 secoli, fino all’831.

Ai bizantini succedettero gli Arabi, sotto il cui dominio Palermo conobbe un periodo di splendore e prosperità. Arte ed economia e si svilupparono brillantemente, la prima grazie all’influsso della cultura araba, la seconda tramite intensi scambi commerciali con i principali porti italiani. Palermo accresceva il suo prestigio costruendo moschee, sontuosi palazzi e giardini lussureggianti. Il dominio degli arabi durò fino al 1072 quando, dopo un lungo assedio, i Normanni riuscirono ad impossessarsi della città dando inizio ad una nuova epoca che vedrà questo popolo espandersi per tutta l’isola. Sotto il dominio normanno Palermo conobbe una certa autonomia, mentre sul campo architettonico vennero edificati palazzi e monumenti simbolo di questo crocevia di culture come la Cappella Palatina e il Duomo di Monreale.

Dai Normanni Palermo passa sotto gli Svevi di Federico II: in questo periodo arte e letteratura si sviluppano ulteriormente culminando nell’istituzione della Scuola Poetica Siciliana. Con il francese Carlo d’Angiò Palermo perde gran parte della sua autonomia, ma il popolo si ribella dando vita alla guerra dei Vespri siciliani (1282) che proseguirà per vent’anni e avrà come obiettivo quello di cacciare i francesi. Il dominio spagnolo (1400 – 1700) sancisce l’inizio di un periodo molto tranquillo per questa città contesa e passata di mano in mano attraverso i secoli.

Palermo ritorna ad essere capitale e viene rinnovata dal punto di vista urbanistico e monumentale. I vari ordini religiosi, sempre più potenti, istituiscono un gran numero di chiese e conventi. E’ un periodo di fasti e opulenza per clero e nobiltà, ma anche di miseria e pestilenze per il popolo le cui ribellioni vengono spesso soffocate nel sangue. Dopo un breve intervallo sotto il Regno dei Savoia (1713 – 1718) e poi sotto gli Austriaci (1718 – 1735), Palermo e la Sicilia tornano ad essere dominate dagli spagnoli diventando Stato Autonomo del Regno di Napoli. Quando poi un decreto borbonico toglie l’autonomia concessa, l’intera Sicilia si solleva (1820 e 1848) e finalmente nel 1860, quando Garibaldi ed i Mille sbarcano a Marsala, Palermo conquista la sua libertà, annettendosi poi nel 1870 al Regno d’Italia.

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